Sedute comode, tavoli larghi, mix sapiente tra elementi stile decò e altri contemporanei, una carta dei vini con molta Francia e ancor più numerose chicche nazionali. Il pizzaiolo è Antonio Caputo, lucano, davvero bravo: lo avevamo incrociato in un'altra felice realtà milanese, Marghe di via Plinio.
Ergo la pizza è buona. In tavola, accanto a un menu che parte con un classico antipasto all’italiana (fritti, polpette al sugo, crocché...), il disco è tondo, versione campana alla Pepe, impasto diretto, una miscela di farine alle quali è stato aggiunto il germe di grano vivo, doppia lievitazione che dura minimo 30 ore per garantire alle pizze sofficità, fragranza, sapori, in generale maggiore leggerezza. A questa versione se ne affianca una seconda: pizza al metro.
Per i topping, grande attenzione alla materia prima: l'olio di Frantoio Muraglia, la soppressata Calabra dop, il Culatello di Zibello, molti Presìdi Slow Food...
Dietro a Cocciuto c'è una compagine sociale seria: Paolo Piacentini, imprenditore per 15 anni impegnato in una delle più blasonate aziende nel settore degli allestimenti di format internazionali, nonché fondatore e anima creativa di Marghe; e Michela Reginato, un passato nella moda e nel life style.
Il loro progetto è in espansione: prossima apertura a gennaio 2019 in via Passeroni 2, zona corso Lodi. E poi altro ancora...
Carlo Passera
fonte: https://www.identitagolose.it/news/view.php?id=133
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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