«È vero che per una donna è difficile conciliare lavoro e famiglia, ma succede in tutti mestieri. Io ho lavorato per vent'anni in fabbrica – racconta Claudia, che da 3 anni ha aperto la sua pizzeria da asporto - e gli orari erano decisamente peggiori, ero fuori tutto il giorno, ma sono andata avanti comunque.
Oggi arrivo in pizzeria nel primo pomeriggio e capita di restarci anche fino a mezzanotte, ma ogni tanto posso portare i miei figli con me; e poi vedere la gente che prima non mangiava la pizza tornare e dirmi che non ha avuto problemi a digerirla, per me è una grandissima soddisfazione».
Lei, che aveva già iniziato da qualche anno a lavorare in una pizzeria del paese, fa tutto, dall'impasto al forno a legna, e solo nel week-end c'è il fratello ad aiutarla. Ma a impastare e a stendere no, non si fida di nessuno. «Mi sembrano tutti troppo aggressivi, l'impasto va trattato con gentilezza».
Per lei la svolta è arrivata grazie a un corso al Molino Quaglia, e a un articolo letto su una rivista «Prima non mi sentivo mai sicura, non sapevo se il giorno dopo l'impasto sarebbe venuto bene o meno e non capivo perché succedevano certe cose. Con il corso, e con il confronto con altri colleghi, ho imparato tantissimo».
Oggi Claudia sperimenta anche più impasti, quasi sempre indiretti, da quello “standard” fatto maturare per 72 ore a quello integrale senza lievito, ottenuto con un procedimento simile all'idrolisi dell'amido presentata da Beniamino Bilali all'ultimo congresso di Identità Milano.
E visto che non si smette mai d'imparare, ha in progetto di seguire un corso sul lievito madre, con cui sta facendo i primi approcci.
Intanto, si diverte a creare pizze sempre diverse che per la stagione estiva diventano fresche e leggere, tradendo un occhio tutto femminile alla linea e all'alimentazione: vedi la pizza estate con zucchine, pomodorini e carote cotte forno senza olio e con l'aggiunta di robiola all'uscita del forno, o quella integrale con mozzarella bufala e, a crudo, melone e prosciutto, un grande classico dell'estate servito sulla pizza.
Redazione Identità Golose
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=363
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