Lì dove, da 173 anni i dolci sono di casa, i clienti vengono accolti da un nuovo banco lineare di undici metri che, per la prima volta dal 1845, è stato spostato da destra a sinistra. «L’impatto è molto forte, ma la scelta è stata il frutto di una lunga riflessione sul lavoro di servizio», spiega Andrea.
«Ventotto anni fa mi ero occupato, insieme a mio padre, della precedente ristrutturazione – racconta –. Ma ero ancora alle prime armi, non avevo molta esperienza nella vendita e mi sono fidato dei consigli che ci furono dati».
Stavolta, invece, è stato proprio lui a dare le direttive («Fondamentale il retrobanco a ridosso del laboratorio che può essere caricato con comodità») per il restyling firmato dall’architetto Simone Colombo.
Andrea, infatti, continua a firmare tutte le specialità della pasticceria, anch’esse molto cambiate nel tempo grazie alla passione dello stesso Andrea prima per il cioccolato e poi per la pasticceria moderna, nonché il crescente apporto creativo del figlio Giacomo.
«Da vent’anni ho le mani in pasta nel cioccolato», ammette papà Besuschio, ambassador di Valrhona confessando la sua passione per «la sferzata di acidità e profumazione» che riesce a imprimere alle sue creazioni «la copertura con mariage di grand crus Guanaja che mi dà una grande soddisfazione».
Provare per credere la crostata Wimbledon, così battezzata perché nei colori ricorda la terra rossa dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club, il tennis club dove si disputa il torneo del Grande Slam, «fatta con un soufflé di Guanaja 70% e lamponi freschi e confettura croccante di lamponi freschi e polvere di pistacchio sui bordi».
Mariella Caruso
fonte: http://www.identitagolose.it/news/view.php?id=91
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