Un dolce conosciuto come, appunto, il panetto di Minervino Murge. La modalità di preparazione del panetto richiede un impasto di: mandorle e fichi secchi, tritati grossolanamente, uva sultanina, buccia d’arancia grattugiata, mosto cotto, farina e miele, usato come legante. La cottura al forno è l’ultima fase della preparazione del panetto.
Nella preparazione del panetto, come si potrà notare, non sono previste le spezie, né forti e né dolci. E’ qualcosa di particolare, basta il confronto tra il dolce di Minervino con altre ricette simili coevi. Finché sia stato in vigore la gabella sul sale, l’impiego delle spezie ha avuto la funzione, tra l’altro, di coprire l’insipido degli alimenti.
Francesco Schiraldi, pasticcere e scopritore di vetuste ricette di pasticceria, riferisce che la preparazione del panetto risale al XVI sec.; la fonte è un documento ritrovato presso l’archivio della sede vescovile di Minervino. Secondo il documento, le clarisse confezionarono il panetto per il francese Cavaliere Pierre Terrail Bayard, giudice della Disfida di Barletta, avvenuta il 20 settembre del 1502.
In seguito, il panetto è divenuto alimento d’accompagnamento dei viaggiatori, dei pellegrini e dei mercanti, di coloro i quali, cioè, dovendo coprire lunghe distanze, necessitavano di alleviare la morsa della fame e di attutire l’ansia dell’attesa.
Francesco Schiraldi ha adattato il panetto al gusto moderno, rendendolo più morbido, aggiungendo all’impasto lievito, burro (in modica quantità) e zucchero.
Il documento che attesti la preparazione del panetto, è stato pubblicato qualche decennio fa. Sarebbe opportuno che l’Associazione dei pasticceri locale o provinciale, la Pro loco e l’Amministrazione comunale di Minervino, si facessero carico di dare alle stampe una nuova edizione del documento, proprio nella prospettiva di far conoscere e di valorizzare, operativamente, il patrimonio economico e culturale di Minervino Murge.
Redazione Apulia in Tavola
fonte: http://www.apuliaintavola.it/78ma-fiera-del-levante-cake-and-cooking-show/
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