Gela è un luogo tra più antichi e ricchi di fascino di Sicilia. Fatti recenti, in particolare la realizzazione del polo industriale petrolifero (1956), non devono distrarre da una storia di grandi tradizioni gastronomiche che nel tempo si sono tramandate e che trovano spazio persino in una modernissima pizza.
Tra i suoi più illustri cittadini potremmo annoverare un certo Archestrato di Gela, un greco siceliota – Gela era una delle colonie (di origini rodio-cretesi) più importanti dell’antichità – che quattro secoli prima della nascita di Cristo, ben prima di Epicuro, scriveva dei suoi viaggi nel mondo conosciuto, dei migliori cibi e di squisite materie prime. Ne indicava le qualità, i luoghi di provenienza, le stagionalità e le specie più pregiate. Un po’ quello che fa Daniele Cacciuolo nella sua pizzeria Bella Napoli.
I luoghi
Bella Napoli è una accogliente pizzeria nel centro di Gela, proprio sul lungomare Federico II. Una ottantina i coperti, tutti all’interno. L’arredo è confortevole, il design moderno. La sistemazione dei tavoli circonda una isola di lavoro, da qualsiasi punto della sala è infatti possibile vedere il forno e verificare l’attività dei pizzaioli. Il forno, manco a dirlo, è a legna. Una scaffalatura evidenzia i prodotti utilizzati.
I protagonisti
Napoletano, classe 1991, Daniele Cacciuolo è figlio d’arte, la pizza ce l’ha nel sangue. Il contatto con la Sicilia avviene, come spesso capita, per fatti di cuore e sarà proprio il cuore a far trasferire la famiglia in Sicilia. Nel 2016 una passeggiata con la moglie Marzia sul lungomare di Gela accende la scintilla: una attività è in vendita, impossibile resistere alla tentazione di offrire una pizza nell’autentico stile napoletano. Notevoli e costosi i lavori di ristrutturazione (con nuovo ampliamento nel 2018).
Il successo arriva quasi subito grazie alla combinazione ottimale tra la passione dei gelesi per la pizza e una proposizione “verace” della regola napoletana. Qui la famiglia è riunita attorno alla pizzeria: oltre Marzia e papà Antonio ci sono il cognato Claudio Caci, la sorella Teresa e Vincenzo Liquefatto.
L’impasto
L’impasto ha come obiettivo una “napoletana verace”, sebbene non abbiamo potuto non notare una variante “contemporanea”, appena più croccante e profumata, che sa tanto di buon “pane”.
Le farine utilizzate sono le Petra di Molino Quaglia: blend di farine, Nove, Uno, Tre e Special, l’impasto indiretto, con un preimpasto solido (biga). I tempi di lavorazione sono di 72 ore circa: biga a temperatura controllata per 24 ore con rinfresco e 48 ore di riposo, sempre a temperatura (4°C), con una cella di lievitazione controllata via wifi.
Non solo: in questo surreale periodo di pandemia, Daniele non è rimasto con le mani in mano, anzi, ha sfruttato responsabilmente il momento in favore dello studio e della ricerca. Il risultato lascia letteralmente a bocca aperta. Le pizze sono perfettamente lievitate, golose, con morso soffice e appena croccante, un piccolo-grande capolavoro che va ben oltre lo stile napoletano inizialmente cercato.
Materie prime
Sulle materie prime non si lesinano sforzi: la mozzarella fiordilatte, è quella di Salvatore Corso di Caseificio delle Rose, il pomodoro è il biologico di Gustarosso, i salumi di Levoni, così come un’ottima mortadella IGP. Ortaggi e verdure, invece, sono locali, i friarielli preparati e saltati in casa. Infine, oltre che ai forni, papà Antonio produce un liquore al basilico fresco e digestivo.
Che si vuole di più? Una nota aggiuntiva andrebbe fatta sulla cantina di Daniele, tra le poche a proporre una piccola selezione pensata in funzione della pizza. Ci sono Rallo, Principi di Butera, Principi di Spadafora, Tenuta di Bastonaca, Marco De Bartoli. Un buon Champagne è in fresco.
Le pizze
Il menù è ricco e pensato per soddisfare tutti sin dall’inizio, ma le specialità napoletane attirano subito l’attenzione. Ad esempio, l’Antipasto Bella Napoli, delizie di mare calde e fredde marinate; o il Cuoppo, con le tipiche fritturine partenopee.
Sul fronte pizze – dopo una montanarina fritta da urlo – potrete scegliere tra le tradizioni un po’… Veraci, le Classiche da Bella Napoli e le Creazioni di Daniele, e tutte meritano di essere assaggiate.
Le imperdibili: la Cosacca, con pomodoro infornato datterino rosso, origano, Grana Padano grattugiato, olio extravergine all’aglio e in uscita basilico fresco; la Porcachezucca!, con crema di zucca, mozzarella fioridilatte, radicchio croccante, salsiccia e, in uscita, polvere di castagne; la Sapori di Stagione, con crema di radicchio e fiordilatte in cottura, speck di montagna e mandorle tostate.
Potremmo continuare con la Sicilia Bedda, con pomodoro pelato, melanzane a funghetto, salame piccante, mozzarella di bufala e, in uscita, gocce di crema di basilico ed extravergine di Nocellara; o la Oro di Napoli, con crema di pomodoro giallo, olive, alici di Cetara, bufala campana, basilico, mandorle ed extravergine Sinfonia. Tutte sono assolutamente straordinarie.
E per dessert? Ovviamente una squisita fetta di “pastiera” accompagnata dal rosolio di Antonio.
Daniele Cacciuolo per le sue pizze utilizza le Farine Petra 1, Petra 9, Petra 3 e Petra 5063 (ndr).
Il Romano
fonte: https://www.pizzaeprotagonisti.it/la-bella-gela-che-profuma-di-napoli/blog-2/
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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