Poteva raccogliere del denaro da anonimi donatori e regalare altrettanto anonimi dolcetti all’Hospice Pediatrico di Padova. E invece no: il dott. Stefano Bellon ha realizzato la sua opera di bene facendola diventare l’opera di bene di una "community" costruita da lui, coinvolgendo produttori di ingredienti e artigiani di valore e chiedendo loro di scambiare il loro valore con il ricavato delle vendite di un dolce buono e genuino, diverso dagli altri, per diventare emblema di un contributo comune a bambini che soffrono.
Spirito di squadra e uso della qualità del cibo per condividere valori umani importanti non sono soltanto gli ingredienti del Fiocco al mais (leggi qui), ma un esempio efficace di come ogni pasticciere dovrà ripensare la sua attività d’ora in avanti. Il distanziamento fisico impone forme di vicinanza diverse, con la capacità di trasferire empatia attraverso la comunicazione e i prodotti. Soprattutto i canali di trasmissione dovranno essere scelti per raggiungere pubblici diversi. E la capacità di coinvolgimento della filiera e dei clienti consumatori sarà il punto di forza delle pasticcerie di successo.
Fugare la sia pur tenue speranza che il 2021 o gli anni a venire ci riportino agli inizi di questo 2020 è fondamentale, perchè diversamente resteremmo ancorati a modi e strumenti di comunicazione anacronistici, rivolgendoci a un pubblico che nel frattempo ha già preso altre strade. A seconda dell’età, del livello culturale e della diversa visione di un futuro quanto mai incerto. Mi auguro un Natale nel quale re-immaginare le nostre imprese nel 2021 partendo dai nuovi linguaggi e non rimpiangendo le vecchie esperienze. (qui la videointervista sull’iniziativa con Giuseppe Zaccaria e Stefano Bellon)
Piero Gabrieli
fonte: https://www.identitagolose.it/ermes/newsletter/?id=362
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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