Simenza è una comunità di agricoltori e allevatori siciliani, custodi, promotori e valorizzatori dell’agrobiodiversità dell’Isola, che coltiva ed alleva solo varietà locali, partendo da un percorso legato a millenni di storia contadina e che vuole rappresentare un significativo esempio di recupero delle tradizioni rurali declinato allo sviluppo imprenditoriale.
L’input iniziale che ha portato alla genesi dell’Associazione era rappresentato dalla necessità di iscrivere i 50 e più ecotipi di frumento autoctono presenti in Sicilia al Registro nazionale delle varietà di specie agrarie e ortive, per evitare che le risorse genetiche, che di diritto appartengono ai contadini, finissero nelle mani di chi fa della biodiversità un mezzo di mera speculazione.
Per tale motivo è stata richiesta e sollecitata la ripresa dell’attività della Commissione Regionale che si occupa dell’esame delle istanze e grazie a queste sollecitazioni, proprio qualche giorno fa, 22 richieste di iscrizione relative a 10 frumenti autoctoni sono state accolte.
L’attività principale degli oltre cento associati è la coltivazione delle popolazioni di frumento autoctone; da una stima recentemente effettuata circa 1500 ettari di proprietà dei soci di Simenza, sui tremila totali coltivati in Sicilia, vengono seminati a ‘grani antichi’.
Questi frumenti vengono coltivati in rotazione con leguminose da granella (fave, ceci, cicerchia, lenticchie, etc.) tipiche siciliane, che assieme agli ortaggi, alla frutta e alle piante alimurgiche, saranno oggetto di una mappatura del patrimonio della agrobiodiversità siciliana, che da sola rappresenta il 25 % della biodiversità di interesse agrario presente in Europa.
Una grande innovazione, inoltre, è rappresentata dal miglioramento genetico partecipativo-evolutivo che coinvolge gli uomini di terra e gli uomini di scienza per individuare genotipi più adatti alle condizioni ambientali e alle esigenze degli agricoltori. Dalla Siria, poco prima che scoppiasse la guerra è giunto in Sicilia un miscuglio di grani teneri chiamato ‘Evolutivo’.
Fanno parte di questo mix circa duemila varietà di grano tenero e 750 incroci, un’esplosione di biodiversità che però produce una farina con caratteristiche qualitative apprezzate da un sempre crescente numero di panificatori e pasticcieri italiani ed esteri.
I contadini di ‘Simenza’ stanno custodendo e moltiplicando questo miscuglio che rientrerà in Patria non appena le condizioni lo permetteranno e per questo motivo i “simenzini” (termine che identifica gli associati a Simenza) chiamano questo frumento “grano della pace” per sottolineare lo spirito di solidarietà e mutuo soccorso che permea da sempre la civiltà rurale.
La novità rappresentata da Simenza riguarda la volontà di preservare un patrimonio di straordinario interesse, a cui dare il giusto risalto economico per poter riscattare gli agricoltori siciliani in un momento storico di particolare difficoltà reddituale.
Questo approccio è inserito in un contesto di sostenibilità ambientale, volto alla progettazione di un modello di agricoltura diverso da quello attuale, il cui fallimento è ormai manifesto. Oggi circa l’85 % delle aziende associate a Simenza produce in regime di agricoltura biologica certificata e molte di esse adottano tecniche di agricoltura rigenerativa.
La sicurezza e la sovranità alimentare rappresentano due pilastri dell’Associazione, che dopo il primo anno di rodaggio sta cercando di mettere in atto una strategia molto ambiziosa: far mangiare bene e a un prezzo accessibile gli acquirenti dei propri prodotti, dando la priorità al popolo siciliano.
Per raggiungere questo obiettivo da una costola di Simenza sta nascendo uno spin off formato da soci agricoltori e allevatori con l’intento di costituire un paniere di prodotti certificati secondo le indicazioni fornite da rigidi disciplinari di produzione e controllati da un sistema di garanzia partecipativo che concederà il marchio di garanzia dell’Associazione, a tutela e garanzia dei produttori e dei clienti.
Per perseguire tutti questi obiettivi, Simenza si è dotata di un Comitato tecnico scientifico formato dai migliori ricercatori e studiosi dei maggiori Enti di ricerca siciliani che mettono le loro professionalità e conoscenze a disposizione degli associati.
Oggi Simenza costituisce un punto di riferimento per coloro che si battono per un cibo di qualità, derivato dalla agro biodiversità siciliana, prodotto in maniera sostenibile e distribuito privilegiando il rapporto diretto con i consumatori, riducendo la distanza fisica e intellettuale che separa produttore e cliente.
Le richieste di adesione all’associazione pervengono numerose anche da altre regioni italiane, a testimonianza di una voglia di identificazione e partecipazione a principi che, siamo sicuri, sono necessari per la prosecuzione della civiltà rurale indispensabile alla sopravvivenza del pianeta terra.
Paolo Caruso
fonte: https://www.reallynews.it/single-post/2017/05/02/Simenza-un-ponte-dal-passato-al-futuro
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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