Lei ha studiato design industriale, ma a un certo punto ha deciso di seguire la sua passione per gli impasti. Dopo diverse esperienze in Europa e in Brasile oggi sforna panini e pagnotte, prima al Padoca do Manì, oggi come libero professionista, sempre a San Paolo:
«Questo è un buon momento per la scena delle panetterie in Brasile, diverse da quelle che ci sono qui: una via di mezzo tra un bistrot e una caffetteria, sono soprattutto posti pensati come luogo di ritrovo per la comunità oltre che per comprare il pane».
Aiutata da Gianluigi Tosches, italiano a San Paolo da 20 anni, ha incentrato la sua lezione sul pane fresco e raffermo, da utilizzare in tanti modi.
Così, prima ha preparato dei fragranti paninetti appena sfornati a base di farina Petra 1 in autolisi con aggiunta di poco lievito madre, che ha arricchito con miele, olio di castaña do Parà (noce del Brasile) e le stesse noci prima ammollate e poi tostate;
li ha serviti al pubblico con miele di ape Tiuba – specie indigena che vive in Amazzonia, impollinatrice dell’açai – delicato e quasi impalpabile; ma, consiglia lei, con qualche goccia di lime diventa una bomba.
Con il pane raffermo, frullato e impastato con uova, banane, olio di cocco e baking powder ha poi realizzato un buonissimo banana cake pieno di aromi brasiliani, che ha accompagnato con uno strepitoso caramello alla fava Tonka e con semi di baru (simili a pinoli) tostati, inseriti anche nell’impasto.
Frutto, come tutti i suoi pani, di idee e gesti: «Tutto nasce nella mente ma poi bisogna trasferirlo nelle mani per farlo accadere, e quindi passarlo ai nostri clienti. La condivisione è fondamentale».
Tania Mauri e Luciana Squadrilli
fonte: http://www.identitagolose.it/news/view.php?id=79
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