L’iniziativa fu di tre amici, Giuseppe Caradonna, Davide Conigliaro e Daniele Napolitano, che decisero di investire nella loro passione per la buona cucina e per i vini di qualità creando un luogo che racchiudesse in sé il meglio della sicilianità, avendo come filo conduttore l’eccellenza delle materie prime utilizzate.
Tre persone che nel settore avevano già esperienza, Caradonna possiede l’omonima azienda vinicola, Conigliaro ha fatto sempre il cameriere e il maître, e Napolitano lo chef; un’intesa quindi vincente.
La cucina è legata alla tradizione con una rivisitazione in chiave moderna e più attuale, inoltre un punto di forza del locale è costituito da una grande griglia a carbone, che fa bella vista nella sala, dove grigliare carne, pesce e ortaggi.
Per essere completo, visto anche i 70 coperti, mancava la pizzeria che è stata appena aggiunta con un prestante forno a gas e con un bravo pizzaiolo Giancarlo La Manna che la sua passione per le “mani in pasta” la manifesta sin da bambino, quando all’età di otto anni aiutava il papà, proprietario di una pizzeria di Palermo. Da qui il passo verso la conoscenza approfondita dell’affascinante mondo dei lievitati è stato breve.
Decisivo l’incontro nel 2016 con il maestro pizzaiolo Daniele Vaccarella di cui è stato allievo all’interno della Sicilian School of Pizza di cui oggi è membro.
Giancarlo ha ideato un impasto classico che nasce da un blend di farine Petra Molino Quaglia di quattro grani, tre moliti a pietra ed uno a cilindro, una formula collaudata che rende l'impasto assolutamente leggero e digeribile con almeno 48 ore di lievitazione a temperatura controllata. Lo stesso impasto viene utilizzato per le pizze fritte, tipiche della tradizione partenopea.
Diverso è l’impasto utilizzato per la pizza in “pala”, vero fiore all’occhiello, caratterizzato da una maggiore idratazione e morbidezza che si ottiene grazie ad un blend di farina 00, di riso e di soia. Questo tipo di pizza viene infornata su una pala dalla lunghezza variabile tra 70 e 100 cm e larga 30 cm, da cui il nome.
L’inaugurazione è avvenuta con una serata “Pizza & Rosé”.
Giustamente si è voluto rompere il classico abbinamento pizza e birra, proponendo la tipologia di vino, il rosato, che meglio si presta all'accostamento con la regina della tavola conviviale, il vino che più si adatta a tutte le stagioni grazie alla sua grande versatilità che lo rende perfetto per accompagnare con garbo ed eleganza tanti condimenti, regalando un tocco di classe ad una pietanza, come la pizza, a volte considerata "mordi e fuggi" accompagnata da una birra industriale.
Il menu della serata proponeva: Pizzelle fritte; Tris di pizze fritte farcite con friarelli scamorza e salsiccia, speck e funghi porcini, noci ricotta e salame dolce; Margherita dell'Oste con bufala e pomodorini confit; Pizza pala in 4 gusti: Bonagia con pesto di pistacchio, fior di latte, mortadella di vacca cinisara, burrata e granella di pistacchi, Sant’Erasmo con bufala, provola affumicata delle Madonie, porcini e pancetta tesa di suino; Sette cannoli con bufala, lonza di suino nero dei Nebrodi, ricotta, mandorle di Avola.
Le ottime pizze sono state accompagnate da: Brut Rosé da Nerello Mascalese di Murgo, Molino a Vento rosato da Nerello Mascalese di Tenute Orestiadi, Nelumbo da Nero d’Avola di Pietracava, Rosa del Sud di Nero d’Avola di Cossentino, che hanno saputo dare una marcia in più ad un cibo quasi popolare; col dessert il Pacenzia Zibibbo vendemmia tardiva di Tenute Orestiadi.
Per chi non vuole accontentarsi di una pizza, il ristorante propone una vasta scelta a base di pesce fresco, carni scelte e verdure di stagione, una carta dei vini corretta e di buona ispirazione, con prezzi da trattoria. Aperto tutti i giorni tranne il lunedì.
Per informazioni: www.ostedellostabile.it
Gianni Paternò
fonte: https://www.italiaatavola.net/locali/tendenze-e-mercato/2018/12/20/palermo-oste-dello-stabile-arrivano-anche-pizze/58750
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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