Iannaco ricorda come si trovasse in Sardegna, parecchio tempo prima, al Laguna Chia. Lì un pizzaiolo preparava pizze gourmet, con topping preziosi. Il locale era mezzo vuoto: troppo avanti coi tempi? La cosa scoraggiò Iannaco, ma l’idea gli era piaciuta e continuò a frullargli in testa.
Cambio di scena: due anni fa. La pizza gourmet si è nel frattempo fatta strada, ma non a Milano. Così Iannaco decide di rompere gli indugi e avviare un progetto di un terzo locale, dove coniugare la tradizione dei primi due con la nuova tendenza.
La Taverna Gourmet è nata il 25 luglio scorso, con Vincenzo Masi al forno e i topping curati da Leonardo Giannico, reduce da 4 anni al ristorante del Bulgari.
«Abbiamo lavorato molto sugli impasti – ricordano – Usiamo solo lievito madre, farine di qualità, almeno 48 ore di lievitazione».
Ne servono cinque versioni: classico, con centrifuga di basilico, integrale con Petra 3 e Petra 9, al nero di seppia e alle alghe (per una Pizza sashimi). Non abbiamo assaggiato questa, ma altre:
Margherita Gourmet (squisita: il pomodoro del Piennolo è di Gennaro Esposito, poi mozzarella di bufala, parmigiano e basilico verde e rosso);
Gambero e guacamole (gambero rosso di Mazara, avocado, cipolla rossa, peperoncino, limone di Amalfi e mozzarella);
Langhe (golosa: salsiccia di Bra, tartufo nero e toma piemontese);
Scampi cacio e pepe (bel connubio di eleganza e forza: cruditè di scampi, pecorino romano, pepe e scorza di lime);
Pluma di maialino iberico (la più complessa e goduriosa: pluma di Patanegra, burrata, parmigiano e crema di mele).
La seconda e l’ultima, come anche la Branzino e Colonnata, sono firmate Roberto Di Pinto, chef del Bulgari.
Ottima esperienza, c’è la possibilità – come è successo a noi – di provare più assaggi, grazie al degustazione a 30 euro. La singola pizza costa tra i 14 e i 35 euro: costoso ma non caro, perché li vale tutti.
Bella la location, curata dall’architetto Silvana Barbato.
Carlo Passera
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=551
Foto dal sito La Taverna Gourmet
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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