In mancanza di un amico italiano fidato – ed espatriato da non così tanto tempo da aver dimenticato la differenza tra una buona pizza e una focaccia gommosa ricoperta dalla qualsiasi – si può tentare con gli chef di casa.
È quello che ha fatto Eater – il sito di consigli gastronomici nato nel 2005 e diventato tra i più influenti degli States, con sedi in diverse città – che in occasione della recente Pizza Week ha chiesto a 15 dei giovani chef più in voga della Grande Mela – tra cui l'italo-americano Harold Dieterle del Kin Shop, Dale Talde, “direttore creativo” del Buddakan e tra i protagonisti del programma TV Top Chef, e Michael White, chef patron dell'italian-oriented Osteria Morini a Soho e allievo di Gianluigi Morini, fondatore del San Domenico in Imola - i loro indirizzi preferiti per andare a mangiare una pizza.
Parlano italiano – almeno nei nomi, spesso a dir la verità alquanto bizzarri, da Motorino a Gnocco – molte delle pizzerie scelte.
Tra queste, anche alcune pizze al taglio – vedi Nonna's e Adrienne's Pizzabar – e la sede di Soho della pizzeria Via dei Tribunali.
Per fortuna, niente topping esotici e ingredienti estremi ma molti richiami alla tradizione italiana e in particolare napoletana nelle parole degli chef, ma qualche cornicione bruciato di troppo.
Ad occhio, la pizza migliore sembrerebbe quella di Roberta's a Brooklyn (261 Moore St Brooklyn, NY 11206 (718) 417-1118), segnalata dallo chef della Boqueria, Mark Vidal per il suo stile napoletano fedele all'originale.
Ma talvolta l'aspetto può ingannare, quindi non resta che stamparsi la mappa di Eater e andarle a provare tutte... (foto New York Times).
Luciana Squadrilli
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=353
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