Un territorio si può raccontare attraverso i documenti storici, le tracce dei secoli passati, la posizione geografica, i racconti dei governanti, i monumenti. Ma anche attraverso elementi di vita quotidiana: il cibo, i mercati, i processi di produzione, le pratiche agricole, i metodi di conservazione e i piatti contadini, le tradizioni delle donne di casa.
Elementi che compongono una gastronomia intesa in senso ampio. Puntini che messi assieme – come dice Michael Pollan – ti danno la chiave di accesso per riflettere su tutto “dall’ecologia all’identità nazionale”.
Fuoco! Food Festival nasce da tutto questo, dalla necessità di raccontare un territorio, i Monti Iblei dei paesini, che in qualche modo il turismo ha sempre considerato di passaggio, e che invece è ricchissimo di cose da vedere e da fare.
Le chiese barocche costruite dopo il devastante terremoto del 1693, i panorami da western di Sergio Leone, gli allevamenti bradi di vacche modicane, e poi il ritmo lento dei paesini con il caffè e la granita da prendere in piazza, la raccolta e la spremitura delle olive che da ottobre danno il ritmo allo scorrere dei giorni, i piatti contadini da mangiare nelle osterie, la smielatura delle arnie, una natura coltivata e selvaggia allo stesso tempo.
Ahimè, è tutto bellissimo ma non c’è una piattaforma, un ente che raggruppa e costruisce percorsi turistici, uno sportello, una via dell’olio o delle mandorle o delle carrube. Eppure tutti i dati testimoniano l’interesse dei turisti per l’enogastronomia che è diventato, assieme all’arte e alla natura, il motivo principale dei viaggi.
Fuoco! prova a dare una rimescolata alle carte: portiamo dei grandi cuochi in un bosco fianco a fianco con i produttori, raccontiamo in maniera insolita un territorio attraverso il fuoco, il cibo, i piatti.
Il ritmo lento e avvolgente delle giornate in campagna, la preparazione del fuoco, il lento rosolarsi del cibo, la mancanza di formalismi che rompe le barriere, diventano una formula nuova non solo per i professionisti della comunicazioni invitati all’evento ma anche per i turisti enogastronomici.
Per la prima volta infatti apriamo i nostri eventi a un ridotto numero di appassionati. E’ un esperimento piccolo piccolo. Ma partiamo da qui per vedere dove ci conduce il Fuoco!
Redazione Fuoco Food Festival
fonte: https://www.fuocofoodfestival.it/
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
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