Dalla colazione continentale composta da cornetti farciti con crema gianduia, albicocca o crema pasticcera alla colazione genovese con uova strapazzate e salsiccia alle erbe, spinaci cotti al vapore e focaccia ligure lievemente tostata.
A Milano, in via Malpighi, sorge il rifugio dei peccati di gola; in Piazza Diaz “Ca’puccino” si unisce alla Scuola di Cucina di “Sale & Pepe”.
A seguito l’intervista su gentile concessione di Elisa Pella, digital PR e social media management.
Qual è il progetto che si nasconde dietro la nascita di “Ca’puccino”?
"L’idea è piuttosto semplice ed è quella di riportare al centro l’autenticità dei prodotti italiani e di conseguenza la loro unicità/qualità. Se si analizza il mercato del “fuori casa” in mercati maturi come UK e US ci si accorge che il cibo italiano fa la parte del leone ma è tutto fake o nel prodotto o nella gestione o in entrambi i casi.
L’idea di Ca’ Puccino è proprio quella di dare spazio ai prodotti italiani e spiegarne la loro storia attraverso lo story telling che spesso i produttori italiani fanno fatica a fare".
Al momento sono presenti dieci locali “Ca’puccino” in Italia e sei nel Regno Unito, tutti improntati alla realizzazione di un ambiente confortevole e ricercato. A chi si deve il merito dell’arredamento?
"Ca’ Puccino parte con l’idea di far sentire a casa (Ca’) il proprio cliente. L’ambiente è volutamente caldo e “morbido” perché vuole essere accogliente e rilassante. L’idea parte quindi da noi e da Monica Lupi, arredatrice ed interior designer di Firenze".
Il menu presente da “Ca’puccino” pone al primo piano la regionalità e l’autenticità italiana. L’offerta è qualitativamente e quantitativamente alta a partire dalla prima colazione. La miscela del caffè è 100% Arabica proveniente da Brasile, Colombia ed India. La particolare attenzione al chicco di caffè si pone indubbiamente come punto di forza. Potreste suggerirci una colazione particolarmente sfiziosa ed originale?
"Direi che la nostra idea di base è molto semplice ed è quella di tornare a fare bene le cose normali. In un mondo un po’ complicato pensiamo che la cosa più difficile sia essere normali. Con questa premessa io vorrei che il nostro cliente tornasse a godere mangiandosi un cornetto al burro con una farcitura di crema pasticcera messa da noi al momento, immergendolo in un cappuccino dove il latte ed il caffè si sono uniti in una miscela unica di schiuma montata a regola d’arte".
Anna Montana
fonte: https://www.modalitademode.com/rubrica-milano/capuccino-milano-porta-venezia/
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