Non è che le pizzerie di buona qualità stiano navigando male in questi tempi burrascosi, ma le ondate degli aumenti dei costi e dei collaboratori dal futuro incerto le si abbattono addosso con forza sempre maggiore e lasciano presagire una tempesta di lunga durata. In modo figurato, ovvio, ma oggi la sensazione diffusa tra i gestori di pizzerie è simile a quella del comandante di una nave sorpresa da una tempesta di cui non vi è esperienza passata, una tempesta cui nessuno aveva pensato quando ha progettato il suo locale.
Da studi scientifici risulta una chiara propensione umana a sottostimare la probabilità che accadano eventi poco probabili (vedi C.F. Camerer e H. Kunreuther, "Decisions processes for Low Probability Events: Policy Implications", in Journal of Policy Analysis and Management, n.4-1989).
E così affiorano alibi pericolosi quando la barca (o meglio la pizzeria) non procede veloce e sicura come prima: ma chi poteva immaginare che avremmo subito una pandemia e poi una guerra a noi così vicina? Come potevo pensare che collaboratori sui quali ho tanto investito mi avrebbero lasciato senza preavviso?
Pensieri purtroppo fondati sulla stessa dose di buonsenso di chi, a seguito di un terremoto, perde una casa costruita senza pensare all'eventualità che si verifichi il terremoto che l'ha distrutta.
Il tema del prossimo PizzaUp - a Milano il 7 e 8 novembre prossimi - si è formato anche su queste riflessioni e nel grande palco centrale sarà declinato nei suoi aspetti economici, organizzativi, sociali e comportamentali per trovare tutti insieme una rotta più sicura verso acque più calme, dove la scarsità lascia il posto a una nuova abbondanza. Per info: pizzaup.it
Piero Gabrieli
fonte: https://www.identitagolose.it/ermes/newsletter/?id=573
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