Sull’onda di questa tendenza il dolce viene pensato come un alimento di qualità, adatto a compensare, specie a livello energetico, le molte esigenze che i ritmi della vita di oggi, frenetici e stressanti, comportano (si pensi alla mancanza di tempo da dedicare ai pasti, che vengono consumati sempre più in fretta e in modo disordinato).
Il dolce, infatti, oltre ad appagare il piacere del palato, regala una sensazione di benessere generale che certamente è un fattore di miglioramento della qualità della vita.
L’attuale trend della pasticceria va dunque in detta direzione, offrendo dolci di qualità che, se consumati in modo misurato, ottengono il duplice risultato di coniugare “l’utile e il dilettevole”. Certo, parlare di light nel contesto dolciario suona quasi un ossimoro (ché spesso ciò che suona light comporta l’utilizzo di zuccheri e grassi artificiali altamente dannosi per la salute).
Ma fortunatamente nella pasticceria di oggi, grazie a una maggiore diffusione della cultura specifica (complici i media e i social media) e grazie anche al costante lavoro delle aziende produttrici di materie prime, il settore si sta sempre più evolvendo e migliorando, disintossicandosi.
Pasticceri, gelatieri e cioccolatieri sono sempre più attenti a soddisfare le esigenze di tutti i consumatori (come ad esempio chi è allergico o intollerante), prediligendo l’offerta di prodotti sempre più selezionati e qualitativamente superiori (che quasi necessariamente ci spingono a cedere alle tentazioni, e più volte nell’arco della giornata, e con meno sensi di colpa).
Possiamo praticamente soddisfare la nostra voglia di dolce from dawn to dusk (dall’alba al tramonto, per dirla con un’espressione inglese). Dalla colazione al brunch, dal pranzo al tè del pomeriggio, dall’aperitivo alla cena e al dopocena, sono oramai innumerevoli le occasioni che abbiamo di poter gustare un buon croissant, uno snack, un gelato, una pralina, un dolce al piatto.
Anche i luoghi dove trovarlo sono aumentati dal momento che, se un esercizio fino a qualche tempo fa nasceva specificamente per offrire un determinato prodotto, oggi la tendenza è quella di diversificare l’offerta (sulla scia di concept francesi e anglo-americani come bistrot, boulangerie, bakery, coffee bar...).
E così il pasticcere da laboratorio si fa pasticcere da ristorazione e viceversa, il gelatiere si fa pasticcere e cioccolatiere, il panificatore si fa esperto di grandi lievitati come il panettone… Insomma la pasticceria, o meglio, il dolce, scavalca i suoi stessi confini verso orizzonti ancora tutti da esplorare.
Igor Maiellano
fonte: http://www.identitagolose.it/news/view.php?id=108
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