ANALISI DEI RISCHI DEI RIFIUTI

MOLINO QUAGLIA spa

Il progetto di sostenibilità di Molino Quaglia poggia sui 4 pilastri dello standard Equiplanet e ha come obiettivo primario l'attuazione degli intenti e delle regole delineati nel Codice Etico, nella Politica di Sostenibilità e nel Modello di Governance.


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1. Premessa

Il processo industriale e amministrativo di Molino Quaglia spa (denominato anche "Società") prevede diverse fasi che generano rifiuti di vario tipo. L'analisi dei rischi  mostra che, sebbene la maggior parte dei rifiuti sia composta da materiali organici o riciclabili, una gestione impropria porterà inevitabilmente a problemi ambientali, sanitari ed economici. I rischi più significativi derivano dai processi che coinvolgono sostanze chimiche, come le analisi di laboratorio, e dalla gestione di rifiuti che potrebbero diventare rifiuti speciali, come i toner o i materiali di imballaggio non selezionati.

2. Macinazione del grano

I principali rifiuti derivanti dalla macinazione del grano sono:
a) gli scarti detti "verdi" derivanti dalla pulizia iniziale del grano e destinati allo smaltimento in quanto contengono piccole pietre, paglia e residui. Tali scarti sono di peso trascurabile rispetto alla quantità complessiva del grano macinato nell'anno.
b) gli scarti della selezione ottica dei cereali che unitamente alle crusche fini sono destinati ad uso zootecnico.
c) la macinazione e pulitura del grano non produce quantità misurabili di scarto di acqua in quanto la quasi totalità dell'acqua utilizzata nelle vasche di riposo pre-macinazione è assorbita dai chicchi.
Quanto al rischio ambientale connesso, i rifiuti "verdi" sono biodegradabili e hanno un basso impatto ambientale, per quanto una gestione impropria dei rifiuti "verdi" o della crusca può portare alla contaminazione del suolo e a problemi di decomposizione, come emissioni di odori o proliferazione di agenti patogeni.
Il rischio per la salute respiratoria dei lavoratori connesso all'inalazione delle polveri durante la macinazione è inesistente, grazie alla presenza di sistemi di aspirazione efficienti di un processo produttivo che avviene senza contatto diretto tra le polveri e l'aria.

2. Stabilizzazione termica del germe di grano e della crusca commestibile
I rifiuti derivanti dalla stabilizzazione termica sono costituiti da parti inutilizzabili del germe di grano e da crusca bruciata o danneggiata. Tali rifiuti sono indirizzati allo smaltimento, in quanto di peso trascurabile e biodegradabili.

3. Farine non conformi, imballaggi di farina e prodotti stabilizzati

Le farine non conformi, sacchi e imballaggi danneggiati, rifiuti di plastica, compresi i film di imballaggio, inchiostri e colle, etichette danneggiate e pallet di legno hanno pesi e volumi trascurabili. Queste tipologie di rifiuti devono essere differenziati correttamente, per evitare che soprattutto i rifiuti di carta e plastica, gli inchiostri e le colle possano causare gravi problemi ambientali a lungo termine. La gestione di questi rifiuti prevede che:
a) carta, plastica e legno siano correttamente separati e avviati al riciclaggio.
b) le farine non conformi siano inviate immediatamente al recupero o allo smaltimento controllato per evitare la contaminazione di altri prodotti.
Rischio operativo: È indispensabile ridurre al minimo il rischio di contaminazione incrociata durante il confezionamento e che i lavoratori si attengano rigorosamente alle procedure igieniche per evitare la contaminazione degli alimenti.

4. Germogliazione assistita di cereali, semi e legumi

I principali rifiuti sono i prodotti non conformi, eventuali residui secchi e l'acqua residua alla fine del processo di germogliazione.
Il rischio ambientale connesso ai residui secchi e ai prodotti non conformi nasce dalla loro decomposizione, con conseguente produzione di odori e proliferazione microbica. Per questo motivo i residui del processo di germogliazione possono essere utilizzati per la produzione di compost o per altre attività di recupero organico.
È essenziale esercitare un controllo rigoroso e attuare misure di igiene personale adeguate durante la manipolazione dei chicchi germogliati, poiché possono rappresentare un rischio di contaminazione microbiologica.

5. Movimentazione interna e logistica

Tutti i rifiuti in carta, legno, metallo e plastica devono essere differenziati e riciclati, così come i toner di stampanti e fotocopiatrici.
Se gli imballaggi in carta e plastica non vengono differenziati correttamente, contribuiscono alla produzione di rifiuti non riciclabili. I toner contengono sostanze chimiche dannose per l'ambiente, per cui devono essere portati in un centro di smaltimento specializzato per evitare la dispersione di sostanze tossiche secondo il relativo programma di smaltimento.

6. Processi amministrativi

I principali rifiuti generati dall'attività amministrativa sono:
- carta (documenti, moduli, fogli di lavoro)
- plastica (buste per documenti, rilegature)
- toner di stampanti e fotocopiatrici.
I rifiuti dei processi amministrativi, come carta e plastica, hanno un basso impatto ambientale se gestiti correttamente. Tuttavia, una cattiva gestione, come la mancata differenziazione dei rifiuti o la produzione di quantità eccessive di materiale stampato, porterà inevitabilmente a un volume maggiore di rifiuti solidi da smaltire. Pertanto deve essere attuato un programma di sensibilizzazione continua alla sostituzione progressiva della stampa su carta con la memorizzazione su supporto digitale di file in formato pdf o altri formati analoghi, sfruttando la tecnologia di archiviazione ottica, presente in tutti i reparti aziendali, per consultare, conservare e condividere i documenti amministrativi.
Carta: La carta utilizzata negli uffici deve essere riciclata attraverso la raccolta differenziata. In questo modo si riduce il consumo di nuove materie prime e l'impatto ambientale.
Plastica: anche se la plastica non contribuisce in modo significativo ai rifiuti, i materiali di imballaggio come buste e rilegature devono essere selezionati e riciclati correttamente per ridurre al minimo l'inquinamento ambientale.
Toner: Le stampanti e le fotocopiatrici contengono sostanze chimiche potenzialmente pericolose, pertanto i toner devono essere gestiti come rifiuti speciali, per cui devono essere portati in un centro di smaltimento specializzato per evitare la dispersione di sostanze tossiche secondo il relativo programma di smaltimento.
Rischio economico e gestionale: Una gestione inefficiente dei processi amministrativi, come l'uso eccessivo di carta e materiali di stampa, porterà inevitabilmente a costi aggiuntivi legati allo smaltimento e all'acquisto di materiali. La digitalizzazione dei documenti è un modo efficace per ridurre gli sprechi, migliorare l'efficienza gestionale e tagliare i costi operativi.

7. I principali rifiuti prodotti nel laboratorio di analisi delle farine e dei cereali sono:

- farine non conformi agli standard pertinenti, compresi i campioni di cereali, legumi e semi che non possono essere riutilizzati
- carta utilizzata per registrare e documentare i test
- solventi e reagenti utilizzati per le analisi di laboratorio
Le farine e i campioni non conformi agli standard pertinenti o inutilizzabili non presentano un rischio ambientale significativo. Tuttavia, devono essere smaltiti come rifiuti alimentari in conformità alle normative vigenti, perché, se non vengono trattati correttamente, possono attirare i parassiti o causare problemi igienici.
La carta utilizzata in laboratorio deve essere raccolta separatamente e avviata al riciclaggio per ridurre l'impatto ambientale.
Le sostanze chimiche utilizzate per le analisi di laboratorio presentano un rischio maggiore e devono essere classificate come rifiuti pericolosi. La manipolazione impropria di solventi, reagenti e altri materiali chimici può causare l'inquinamento del suolo o delle acque se smaltiti in modo non corretto. È indispensabile che le norme sui rifiuti speciali siano rispettate rigorosamente e che lo smaltimento sia affidato a società specializzate.
Le sostanze chimiche presenti in laboratorio possono rappresentare un rischio per la salute degli operatori. Per ridurre questo rischio, è necessario adottare misure di sicurezza adeguate, come l'uso di dispositivi di protezione individuale (DPI), e seguire le linee guida per la corretta manipolazione e conservazione delle sostanze chimiche.
Qualsiasi spreco di materiali di laboratorio o smaltimento improprio di rifiuti chimici comporterà costi aggiuntivi, tra cui multe e necessità di bonifica ambientale.