MOLINO QUAGLIA spa
Il progetto di sostenibilità di Molino Quaglia poggia sui 4 pilastri dello standard Equiplanet e ha come obiettivo primario l'attuazione degli intenti e delle regole delineati nel Codice Etico, nella Politica di Sostenibilità e nel Modello di Governance.
Questo documento identifica e analizza i rischi climatici che potrebbero influenzare la produzione, la distribuzione e le operazioni di Molino Quaglia spa (anche denominato "Società"). L'analisi considera gli impatti diretti e indiretti del cambiamento climatico e fornisce chiare strategie di mitigazione e un indirizzo costante all'introduzione di tecnologie industriali innovative per ridurre i potenziali danni.
Il cambiamento climatico è un fattore critico nel settore agricolo e agroindustriale. Il nostro mulino dipende da una serie di fattori climatici che possono influire sulla disponibilità delle materie prime (cereali) e sull'efficienza delle operazioni di lavorazione e distribuzione.
Con possibili aumenti delle temperature medie e irregolari precipitazioni, i raccolti diventeranno più incerti e rischiosi da coltivare. Le alte temperature durante la maturazione metteranno a dura prova la resistenza del grano. Queste condizioni congiunte ridurranno la disponibilità globale di cereali, facendo salire i prezzi delle materie prime. Le aziende molitorie si troveranno ad affrontare sfide inedite nel pianificare la produzione e nel garantire prezzi accessibili. Per Molino Quaglia, che ha costruito la sua reputazione sulla cura delle raccolte selezionate e sul rispetto della naturalità del prodotto, gli ostacoli saranno ancora più ardui. La sua filosofia di approvvigionamento diretto dai coltivatori, per ottenere farine genuinamente espressione del territorio, verrà messa a dura prova.
Gli eventi meteorologici estremi come inondazioni devastanti, siccità prolungate, tempeste violente e ondate di calore opprimenti stanno diventando sempre più ricorrenti e intensi nel corso degli anni, aggravando l'impatto sulle nostre società sotto forma di interruzioni nell'approvvigionamento alimentare, danni alle infrastrutture critiche, riduzione della produttività e aumento dei costi operativi. I rischi climatici più dannosi per le nostre attività sono associati principalmente alle alluvioni disastrose e alla siccità prolungata. Le prime compromettono i raccolti agricoli e possono danneggiare gravemente le strutture produttive e logistiche necessarie per lo stoccaggio e la distribuzione dei cereali e delle farine. La seconda, se prolungata nel tempo, ha un effetto diretto sulla disponibilità di acqua per le operazioni di macinazione, mettendo a repentaglio l'intera catena di fornitura o, nel caso di approvvigionamento tramite autobotti, creando un notevole aumento dei costi operativi.
I cambiamenti climatici senza dubbio influenzeranno la stagionalità delle colture in modi imprevedibili. Le semina e raccolta potrebbero essere anticipate o ritardate a seconda delle condizioni meteorologiche di ogni annata. Se il clima non sarà clemente, la produttività e qualità verranno compromesse, in particolare per i cereali. Il nostro business potrebbe risentirne per quanto riguarda l'approvvigionamento delle materie prime e le loro caratteristiche, qualora i raccolti di qualità superiore fossero ridotti nelle aree da cui ci riforniamo abitualmente. A lungo termine, sarà necessario ampliare le zone di selezione della materia prima per far fronte a eventuali carenze, con iniziali impatti negativi sulle emissioni dovute ai trasporti verso il mulino.
L'incremento delle temperature medie e le variazioni delle precipitazioni quindi causeranno con elevata probabilità un aumento della diffusione di parassiti e malattie nei cereali coltivati, con ripercussioni negative sulle quantità disponibili delle principali colture cerealicole. La manifestazione di tale rischio renderà necessari ulteriori trattamenti chimici sui campi, i quali incrementeranno i costi di produzione e potranno mettere in pericolo la sicurezza alimentare. Qualora si verifichi tale scenario, l'Azienda sarà costretta a revisionare le proprie politiche di approvvigionamento per identificare aree geografiche dove tale rischio non si è verificato o si è manifestato in misura minore, assumendosi molto probabilmente costi di rifornimento superiori.
Il cambiamento climatico in atto rende plausibile per la Società uno scenario caratterizzato da numerose sfide e imprevisti. Eventi meteorologici estremi potrebbero danneggiare le infrastrutture produttive, causando ritardi nella produzione e costi aggiuntivi per le riparazioni. Disagi lungo le vie di trasporto e distribuzione rischierebbero altresì di interrompere la catena di approvvigionamento, impedendo l'arrivo pronto delle materie prime e limitando la consegna dei prodotti finiti ai clienti. Di conseguenza, la produzione potrebbe procedere a singhiozzo o rallentare, allungando i tempi di consegna e obbligando l'azienda a riformulare in fretta i programmi settimanali. Un tale scenario imprevedibile metterebbe a dura prova la flessibilità organizzativa e la capacità di adattamento dell'intera filiera produttiva.
Molino Quaglia ha sempre avuto un occhio attento al cambiamento climatico e alle sue possibili ripercussioni. Per questo si sta organizzando per far fronte agli effetti futuri con interventi mirati:
a) Diversificare i fornitori di grano, dando sempre maggiore spazio ad agricoltori e cooperative che adottano pratiche sostenibili e resilienti al clima. Si punta anche ad impianti di stoccaggio più robusti per limitare i danni di raccolti scarsi o intermittenti.
b) Realizzare impianti per produrre energia elettrica da fonti rinnovabili, come pannelli solari, per coprire una parte consistente del fabbisogno interno ed essere meno dipendenti dai rialzi del mercato.
c) Elaborare piani d'emergenza per eventi meteo estremi e stop della produzione, attivando adeguate polizze assicurative contro i rischi climatici.
d) Mantenere al passo con i tempi le tecnologie di conservazione di cereali e farine, per proteggerle da variazioni di umidità, caldo e attacchi di parassiti.